Fonte: La Provincia - Quotidiano di Crema e Cremona, La Cronaca, Blog AltoCremasco, SottoMilano.it, Assessorato Trasporti Regione Lombardia
Roberto Regazzoli è stato membro dal 2006 al 2011 della Consulta interprovinciale sui trasporti e viabilità. Uno dei progetti più attivi è il prolungamento della
linea metropolitana 3 da San Donato a Paullo.
Abbiamo deciso d'ora in poi di pubblicare articoli, discussioni e progetti in merito a tale progetto in questa
pagina speciale.
Team ateRgroup
05/12/2008
Abbiamo pubblicato solo alcuni articoli (i più significativi e recenti) di tutti gli schieramenti perchè questo "speciale" di ateRgroup.com non vuole essere vincolato da nessun partito politico.
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Info
É depositato presso la Regione Lombardia, D.G. Infrastrutture e Mobilità, via Taramelli, 20, Milano, il progetto preliminare del
prolungamento della linea metropolitana M3 da S.Donato Milanese a
Paullo.
L'intervento consente di realizzare un'importante infrastruttura
di trasporto nel settore sud-est della provincia di Milano che
diffonda nell'area metropolitana la rete di forza milanese,
migliorando le connessioni interpolo e con aree di rilevante peso
insediativo, e si connetta con il sistema della grande viabilità
tangenziale.
I principali standard geometrici del tracciato, che ha una
lunghezza di 14,7 km con 8 stazioni, riprendono
ovviamente quelli della linea M3 già in esercizio.
Il 54% del tracciato è in sotterraneo, l'8% in
trincea (profonda e superficiale), il 27% in superficie (a
raso e in rilevato), infine l'11% in viadotto (cavalcavia e
ponti).
18 Settembre 2021 (Movimento 5 Stelle)
«No alla metropolitana fino a Paullo»
I consiglieri del M5S: «I tecnici regionali ritengono preferibile una soluzione più corta, solo fino a Peschiera Borromeo»
Da più parti, nei mesi scorsi, era riemersa la speranza: grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza si sarebbero potuti trovare i fondi per il prolungamento della linea tre della metropolitana da San Donato milanese sino a Paullo. Un'opera di cui si parla da decenni, senza che si sia mai concretizzato nulla.
Inutile sottolineare l'impatto sulla qualità ambientale del territorio e della vita di migliaia di pendolari, cremaschi compresi, costretti ogni giorno a viaggiare in auto.
In Regione, però, il prolungamento viene bocciato dai tecnici. Se n'è parlato nei giorni scorsi, a fronte di un'interrogazione che i consiglieri Cinque Stelle Marco Degli Angeli e Nicola Di Marco hanno presentato all'assessore ai Trasporti Claudia Terzi, per richiedere un aggiornamento sullo studio di fattibilità, voluto dai Comuni dell'asse della Paullese.
«Per i tecnici sono due le soluzioni su ferro preferibili e messe sul tavolo come alternativa - spiega Degli Angeli - una metropolitana corta quindi solo un prolungamento sino a Peschiera o una metro tranvia. La cosa più grave è che tutto è ancora fermo. Riteniamo sia fondamentale che i cittadini siano aggiornati sullo stato di avanzamento delle analisi in corso. Questa situazione di stallo e inerzia da parte dei decisori pubblici, i quali dovrebbero al contrario coinvolgere la cittadinanza, è inaccettabile. Servirebbe piuttosto un percorso di trasparenza e condivisione non solo annunci e propaganda».
Degli Angeli evidenzia come il lavoro sia stato lasciato in mezzo al guado: «Abbiamo uno studio di fattibilità a metà, che avrebbe dovuto proseguire con una seconda fase di approfondimento di uno scenario che, tuttavia, non è ancora stata assegnata. Sono passati tre anni ed è inaccettabile che non si riesca a procedere: probabilmente nessuno si vuole prendere la responsabilità di dire che la metropolitana fino a Paullo non è la soluzione tecnica ottimale per il territorio, nonostante sia stato proprio lo stesso territorio a volere lo studio di fattibilità al fine di valutare la soluzione tecnica migliore. Cosa ancor più grave - sottolinea - è che questo stallo e poco coraggio politico rischia di far perdere ancora mesi se non anni e di veder naufragare anche i fondi del Pnrr».
Degli Angeli chiede un impegno anche ai sindaci e a Città metropolitana: «Definiscano una road map e soprattutto scelgano in quale direzione andare. Questo stallo non serve a nessuno, tanto meno ai pendolari».
25 Aprile 2020 (Commissione infrastrutture)
Metropolitana fino a Paullo, c'è il "sì" della Camera
La commissione Infrastrutture impegna il Governo a reperire i fondi per il collegamento con la MM3
Il prolungamento della metropolitana milanese sino a Paullo fa incetta di "sì" in commissione Infrastrutture.
Riuscendo, sotto la regia del deputato cremonese di lungo corso Luciano Pizzetti, a far convergere sul via libera tutti gli schieramenti rappresentati alla Camera. Ma al di là del valore politico, ben poca cosa per i forzati della Paullese in coda ogni mattina per Milano, il documento plasmato a Roma rappresenta un passo enorme verso la nuova infrastruttura.
Nel testo, su cui il Governo sarà chiamato ad esprimersi nella seduta che verrà calendarizzata dall'ufficio di presidenza di Montecitorio, si impegna l'esecutivo a «porre in essere ogni iniziativa utile per consentire il prolungamento della linea MM3».
La Metropolitana Milanese Spa ha calcolato l'impatto ambientale e sul traffico delle quattro nuove tratte di metropolitana milanese che si
vogliono realizzare nel breve periodo.
Si tratta del prolungamento della Linea 3 a Paullo, della creazione della Linea 4 da San Cristoforo a Linate e della Linea 5 verso Monza.
La Linea 4 porterebbe alla riduzione del traffico per 14 milioni di spostamenti auto annui, con una riduzione della Co2 del 2,1% e
delle Pm10 del 1,8%.
La Linea 5 da Garibaldi a San Siro toglierebbe dalle strade 15
milioni di veicoli annui, riducendo il Co2 del 2,1% e le Pm10 del
1,5%.
La Linea 5 da Bignami a Monza porterà una riduzione di 12 milioni
di vetture annue, del 1,8% del Co2 e del 1,2% delle Pm10.
Riguardo la Linea 3, che maggiormente interessa l'Alto Cremasco
(anche se anche la Linea 4 avrebbe impatto su Rivolta, Agnadello e
Vailte, come è noto, con attestazione di vetture e della Linea 31
nei pressi dell'aereoporto) toglierebbe 14 milioni di mezzi dalla
strada in un anno, riducendo le Co2 del 2,1% e le Pm10 del 1,8%.
«Si tratta di dati parametrici (spiega Marco Broglia di Mm, che
sta seguendo il progetto della Linea 3 a Paullo) Significa
calcolati non nel dettaglio, ma basandosi su dati simili di
riferimento».
«I dati parametrici non escono da un calcolo precisio e non vanno
quindi presi alla lettera come valori esatti, ma danno comunque
un'idea dei benefici ambientali che può portare un sistema di
trasporto pubblico su ferro».
«Ad esempio, per le emissioni si fa una stima delle auto in meno
circolanti, si considera un percorso medio e la quota di emissioni
di un auto generica: in sostanza, i calcoli parametrici non danno
il numero esatto, ma l'ordine di grandezza».
Però, Broglia è in grado di dire che «per quanto riguarda i
passeggeri, sono stati stimati in 30 milioni all'anno sul
prolungamento».
In totale, si tratta in ogni caso di 87.000 auto in meno sulle
strade, 52 milioni di spostamenti in meno all'anno e 900
incicdenti evitati. L'anidride carbonica diminuirebbe del 7,5%
Il semplice prolungamento San Donato Paullo risparmerebbe a Milano
un punto percentuale di Pm10, undici milioni di passaggi in auto
verso il capoluogo e 190 incidenti annui.
Lo ha confermato il presidente di Mm, Lanfranco Senn: «Nel medio
periodo, qualsiasi strategia non può prescidenere dal
potenziamento delle infrastrutture di trasporto pubblico, in
particolare su ferro, a elevate portate, regolarità e basse
emissioni».
A commento, Pierluigi Tamagni definisce i dati chiari e
plausibili, che «portano acqua al nostro mulino. Non è con la
gomma che si migliora il trasporto pubblico e l'ambiente, ma la
cura efficace, vera e moderna, è quella del ferro».
Tamagni informa che la Commissione 1041, presieduta dal ministro
Castelli, non ha più messo veti sul progetto preliminare del
prolungamento della metropolitana Linea 3, ma «ha però di nuovo
criticato l'eccessivo tracciato in galleria, però questo non
impedirà al progetto di andare al Cipe. So con certezza che Mm sta
prendendo accordi con il Ministero per calendarizzare la
presentazione del progetto al Cipe».
Il neo consigliere regionale di minoranza Agostino Alloni ha
definito i dati di Mm «impressionanti, la dimostrazione di quanto
sia miope il modello di sviluppo lombardo, ma anche nazionale, che
considera il trasporto pubblico come residuale e secondario
rispetto al trasporto privato».
«Occorre cambiare questo modello di sviluppo. Occorre investire
con decisione nel trasporto pubblico, soprattutto quello su ferro,
treni e linee metropolitane. Occorre che il Governo e la Regione
imbocchino con determinazione questa strada e finanzino senza
altri indugi il prolungamento della Linea 3, quella più facile da
realizzare e quella che raccoglierebbe utenti da tre direttrici
stradali importanti e sature come la Paullese, la Rivoltana e la
via Emilia».
«Invece il presidente Roberto Formigoni non ha nemmeno risposto
alla lettera che i consiglieri regionali del Pd Fortunato Pedrazzi
e Gianfranco Concordati gli avevano inviato chiedendo un impegno
in questo senso prima del voto».
«Serve una politica nuova. Serve cambiare questa Regione
distratta».
Il sindaco di Pandino, Donato Dolini, più volte in campagna
elettorale ha spiegato che con la metropolitana a Paullo il volume
di traffico da Sud Milano verso il capoluogo diminuirà di 14
milioni di vetture annue, ovvero di 30 milioni di persone. Per
questo «il prolungamento è assolutamente da ottenere».
«Ma non è la metropolitana a Paullo la chiave dello sviluppo di
Pandino come il consigliere regionale Gianni Rossoni ha fatto
capire, in campagna elettorale. Anzi, se facilitiamo la
percorrenza verso Milano, favoriremo l'arrivo qui di chi si reca
ogni giorno a Milano per lavoro ma non vuole o non può viverci. E
avremo residenti che, sempre di più, per le loro attività,
dipendono da un posto fuori. L'economia non sarà radicata sul
territorio. La metropolitana è da avere per ridurre i rischi di
incidente sulla Paullese, decongesionarla e portare avanti una
politica ambientale. Tutti obiettivi molto ammirevoli, ma che
nulla hanno a vedere, come dice Rossoni, con lo sviluppo economico
della zona».
Intanto sono stati riaperti finalmente i lavori nei cantieri per
il prolungamento della Linea 3 verso la Comasina, interrotti per
circa 1 anno a causa di un ricorso al Tar. Si prevede di chiudere
i cantieri in otto mesi.
I tecnici di Mm hanno rassicurato l'assessore ai lavori pubblici
Bruno Simini sulla buona riuscita del progetto.
A conclusione dei lavori saranno quattro le stazioni in grado di
collegare la periferia più a nord di Milano con piazzale
Maciachini (Dergano, Affori centro, Affori Fnm e Comasina) su un
percorso di 3,7 kilometri, con un'affluenza prevista di circa
15.000 passeggeri all'ora.
Il sindaco Letizia Moratti ha voluto dipanare ogni dubbio sui
fondi per la linea M4 che collegherà Lorenteggio a piazza Vetra
arrivando fino a Linate: "I finanziamenti ci sono, sia i nostri
che quelli governativi. Il ministro all'economia Giulio Tremonti
ha già firmato il decreto per il passaggio dei finanziamenti che
erano previsti per la M6 alla M4 e stiamo aspettando che venga
pubblicato».
Che manchino 170 milioni di euro per finanziare i secondi lotti della Paullese (e della bretella di San Donato),
si sa. Si sa che non si conosce il costo del Ponte sull'Adda (ma di certo anche quei soldi non ci sono); si è scoperto anche che la metropolitana Linea 3 non
potrà arrivare a Paullo perchè la Corte dei Conti ha revocato la delibera Cipe a riguardo, decretando che, non essendoci copertura finanziaria a riguardo (manca
il 40% dei soldi) è inutile procedere. La spesa è di 749,99 milioni di euro e «non è stato chiarito a quali fonti di finanziamento si intenda fare ricorso per
la copertura dell'ingente importo necessario alla realizzazione
dell'opera, potendo configurarsi uno spreco di risorse pubbliche ove, successivamente all'approvazione del progetto preliminare, non dovessero
risultare reperibili risorse per la realizzabilità in concreto dell'opera progettata»
La Mm ha deciso che riproporrà l'iter (per la terza volta), ma serve un appoggio politico entro aprile (quando
Mm farà il suo ennesimo tentativo) per poter sperare di ottenere un risultato. La Corte dei Conti parla di «inadeguata programmazione economico- finanziaria
che non ipotizza, anche se in via tendenziale e programmatica, le fonti di copertura per la realizzabilità dell'opera nel tempo. Ovverosia, senza alcuna
valutazione sulla programmazione delle opere pubbliche, occorre tuttavia prendere in considerazione il grado di ragionevolezza e di credibilità della
programmazione di una opera pubblica, la cui realizzazione si svolga in un ampio lasso di tempo, che appare pregiudicata laddove risulti pretermessa alcuna
indicazione delle fonti alle quali fare riferimento per la copertura finanziaria. Tale considerazione si rafforza in ragione dell'ingente costo
complessivo dell'opera pubblica e della sua realizzabilità in un lungo lasso di tempo, tanto più se la programmazione economico- finanziaria risulti aleatoria e
poco attendibile». Con le stesse motivazioni, è stata bocciato il prolungamento della linea 2 Cologno Nord-Vimercate.
La magistratura contabile ha infatti rilevato come, del miliardo e duecentosessanta milioni di euro necessari
per le due opere, vi siano realmente a disposizione solo l'1%. Per portare la
linea gialla sino a Paullo servono 798 milioni e «789,4 sono ancora da reperire»
sottolinea la Corte. Per il prolungamento della linea verde fino a Vimercate
sono necessari 476,7, ma ce ne sono solo sei. Da notare che, nei mesi scorsi,
l'assessore provinciale di Milano, Giovanni De Nicola, con delega alla mobilità,
aveva incontrato i sindaci dei paesi interessati dal prolungamento, chiedendo
loro soldi. «Si sono chiesti a Settala 9 milioni e 300 mila euro; a Paullo 9
milioni e 500 mila euro e a Peschiera Borromeo 24 milioni, ad esempio», ha
spiegato Enrico Sozzi, sindaco di Settala. «Io ho un avanzo di 5 milioni di
euro, ho proposto a De Nicola di sequestrarcelo per finanziare l'opera, dato
che, a causa del Patto di Stabilità, non posso farci null'altro, neanche darlo
per la metropolitana».
Spiega Paullo: «A Milano, che è proprietario dell'azienda che realizza e gestisce la metropolitana, sono stati
chiesti 9 milioni, cifra esattamente uguale a quella chiesta a Paullo - commenta
Claudio Mazzola, sindaco di Paullo - Mi pare assurdo, sfacciato e vergognoso. Li
pago subito 9 milioni se poi l'infrastruttura, come nel caso di Milano, resta a
me». Sia Sozzi che Mazzola sono preoccupati. «Penso che si sia venuto a batter
cassa per poter dare a noi e al nostro rifiuto - dovuto a dati oggettivi quali
la necessità di rispettare il Patto di Stabilità - la responsabilità qualora il
prolungamento vada in fumo», spiega Sozzi. «La Tem sta per arrivare, c'è già il
progetto definitivo - allarma Sozzi - Ho incontrato a tal proposito Fabio
Terragni, presidente della Tem Spa, che mi ha confermato che tutte le opere
secondarie sono uscite dal progetto; ad esempio, per Settala non sarà
riqualificata la Sp 161, con grossi problemi di viabilità».
«Questi problemi, sulla Paullese e sulla Rivoltana, anche, vanno resi pubblici», consiglia il vicesindaco di
Rivolta d'Adda, Ivan Losio, che spiega che «realizzare la Tem per poi lasciare
il traffico imbottigliato in entrata o in uscita della strada è antieconomico: o
si pensa in modo complesso la viabilità del Sud Milano, o tutti questi
investimenti fatti senza un'idea di sistema risulteranno antieconomici e nessuno
utilizzerà la Tem, strada privata a pedaggio. L'investimento, per Tem Spa, sarà
inutile e in perdita».
«La Tem porterà il 50% di traffico in più sulla Paullese, mentre noi restiamo in attesa di finanziamenti
per portare la metropolitana e ampliare la Paullese», commenta Mazzola, «Sulla
Mm3 non è stato stanziato un euro: lo Stato non ha previsto nessuna voce di
spesa. Chiedere ai comuni il 10% della spesa complessiva, quando il restante 90%
manca, è ridicolo. Con che obiettivo si agisce così? Per dare ai comuni la
responsabilità del fatto che l'opera non si farà? Perchè Milano non investe nel
prolungamento? I paesi in cui deve arrivare la metropolitana istituiscano nel
Pgt una tassa di scopo da devolvere alla realizzazione della Mm3. Questo
servirebbe. Ma ricordiamo che la verità è che a bilancio non mancano i 10
milioni di euro di Paullo, ma molto di più».
Preoccupatissimo Pierluigi Tamagni, ex dipendente Atm e sindaco, sempre in prima linea per metropolitana a
Paullo e potenziamento della Paullese. «Quando cala l'attenzione su alcuni
problemi succede questo», dice rassegnato. «La Corte dei Conti si è attaccata
alla Via, senza considerare che è regionale, non statale, e quindi non argomento
di competenza», è la lettura che dà Tamagni. «Sono cavilli e contorni: il punto
cruciale è il finanziamento. La Corte dei Conti dice, de facto, di non poter
dare soldi per un progetto che non sappiamo quando sarà realizzato perchè manca
il 40% della copertura. Ma sino ad oggi i progetti preliminari, in assenza di
finanziamenti, sono sempre stati approvati. E' strano che ora cambino le carte
in tavola, e non venga approvato più neanche il preliminare, seppure è ovvio che
il definitivo esecutivo, in mancanza di fondi, non possa avere il via libera. Ma
il preliminare serve per capire i costui e vedere dove tagliare, e per farlo si
sono spesi 1 milione e 200.000 euro di progetto. E la Corte dei Conti statuta un
non luogo a procedere?»
«Ci han fatto rifare il preliminare» (questo era il secondo progetto presentato) «per studiare i tagli
da attuare per rientrare nella spesa e poi han respinto il progetto perchè non c'è il finanziamento? E intanto, in Lombardia continuano a viaggiare come nel
1800 a causa del fatto che non si investe in infrastrutture che siano fuori Milano».
L'assessore regionale alle infrastrutture e alla mobilità, Raffaele Cattaneo, e tutta la sua
giunta, hanno approvato i progetti del prolungamento della Linea 2
della metropolitana milanese fino a Vimercate e della Linea 3 fino
a Paullo.
Il parere della Regione verrà trasmesso al Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti per l'approvazione dei progetti da
parte del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione
economica).
Per la Linea Gialla, il parere favorevole degli enti locali
interessati è venuto dopo un incontro che la direzione generale
dell'assessorato ha convocato il 23 marzo scorso, invitando i
rappresentanti delle Province di Milano e di Lodi, insieme con quelli del Parco Agricolo Sud Milano e dei comuni dove
si troveranno le fermate: Milano, San Donato Milanese, Peschiera
Borromeo, Pantigliate, Mediglia, Settala, Paullo e Zelo Buon
Persico. La Linea 3 a Paullo fa parte dell'accordo di programma
per la Tem, che comprende anche il potenziamento della mobilità su
ferro e del trasporto pubblico locale dell'Est Milanese e del Nord
lodigiano. Cattaneo ha spiegato che «la M2 e la M3 sono
infrastrutture fondamentali che miglioreranno ulteriormente la
mobilità in quelle zone della Lombardia che saranno servite anche
dalla Tem. Il Ministero delle Infrastrutture si è impegnato a fare
in modo che il Cipe si possa pronunciare entro maggio. Se questo
impegno verrà rispettato, entro il 2009 avremo i progetti
definitivi e nel mese di febbraio del 2010 si potrà tornare al
Cipe per l'approvazione definitiva, così da assicurare l'avvio dei
lavori per ottobre 2010 e la conclusione per il settembre 2014».
Il prolungamento della Mm3 a Paullo è stato bloccato lo scorso
anno dalla Corte dei Conti, e intanto sta venendo approntato il
progetto definitivo (rivisto con una fermata in meno, a Peschiera
Borromeo, con una riduzione di costi da 800 milioni di euro a
720.000). «Si deve recuperare il tempo perduto dal blocco della
delibera da parte della Corte dei Conti», commenta Paolo Matteucci,
assessore provinciale milanese alla mobilità.
Per Andrea Ladina, consigliere provinciale dei Verdi, la parola d'ordine è «unire tutte le forze affinchè,
entro il 2015, il metrò Linea Gialla, dalla stazione di San Donato possa giungere fino a Paullo Zelo Buon Persico!»
Questa la risposta alle lamentele a riguardo fatte su La Cronaca da Simone Defendi di La Destra, cui Ladina risponde con un invito a «allargare il fronte
pro metrò».
«Riteniamo però demagogiche e del tutto inconcludenti le affermazioni di Defendi quando afferma essere inutile il metrò fino a Paullo perchè, secondo lui, deve
essere portato fino a Crema. Il Defendi con tale sparate mostra di fare un discorso solo ideologico dal momento che ignora studi, dati e proiezioni sui
flussi di traffico fatte dall'Atm che rendono irrealizzabile, oggi, un simile prolungamento i cui costi sarebbero inoltre il triplo rispetto al tratto San
Donato - Paullo. Già ci saranno enormi difficoltà e fatiche per far giungere la Linea Gialla fino a Paullo vista la scarsità dei fondi per le infrastrutture e
vista la scarsa convinzione della Regione governata dal centro-destra che trascura il sud della Lombardia. Dire, come fa il Defendi che è inutile il metrò
fino a Paullo, è un'affermazione semplicistica che si spiega non già con il desiderio di far fronte comune di tutte le istituzioni cremasche per avere il
metrò sempre più vicino all'Adda, ma con l'obiettivo, un po' puerile, di avere uno spazio di distinzione rispetto agli altri. E non importa se così facendo ci
si copre di ridicolo. Non riempiamo la testa della gente di obiettivi irrealizzabili ma lavoriamo su ciò che si può ottenere».
Il consigliere provinciale Pierluigi Tamagni (Pd) si è detto basito nel leggere le dichiarazioni rilasciate
ieri a La Cronaca da Simone Defendi de La Destra.
«Quando si vogliono lanciare messaggi ai cittadini bisogna essere precisi, diversamente si fa solo demagogia. Quando proponemmo il prolungamento del Mm3,
qualcuno ci disse che era solo un sogno e a dire il vero ancora oggi non è una certezza. Il problema sono i costi e, se si vuole essere più realisti del re,
pensare ad una metropolitana fino a Crema con i tempi che corrono, non è un sogno, ma una follia. Proprio perchè vediamo in grande e non in piccolo, per
Crema si è pensato diversamente: una ferrovia per Treviglio con treno cadenzato e per il cremasco, una ferrovia a Lodi sempre con treno cadenzato». Il treno
cadenzato è quello ogni 15 minuti da Treviglio e, a giugno, anche da Lodi. «Otterremo due ferrovie laterali ed una metropolitana (non una ferrovia) che
arriva fino al confine e al centro del territorio cremasco».
Proprio a questo, puntualizza Tamagni, servono gli incontri pubblici tanto disprezzati da Defendi.
Ieri la Mm, la Regione e la Provincia di Milano si sono recati a Roma per discutere alcune modifiche al progetto del prolungamento fino a Paullo,
«modifiche che permetteranno di risparmiare diverse decine di milioni di euro e quindi realizzare il progetto».
«Ritornando alle questioni tecniche, posso assicurare che Atm n non ha mai fatto uno studio riguardante l'economicità del prolungamento della linea sino a Crema,
perchè non è mai esistito questo progetto. Atm ha preso in esame solo il tratto in progetto e lo stato attuale del trasporto pubblico, ha evidenziato la
convenienza economica di esercizio solo se si arriva alla Strada Cerca. Non è però stato preso in considerazione l'afflusso di passeggeri all'intercambio
della Tem. Quindi, tutto da rivedere. Per quel che riguarda i costi dei parcheggi, è impensabile oggi parlare di prezzi per un parcheggio che non c'è».
«Non voglio fare polemiche e anzi, faccio un appello: solo un territorio unito porta a casa risultati. Ad esempio, Rossoni per noi è stato un punto fermo e se
in altre occasioni l'abbiamo criticato, sulla Paullese e sul prolungamento della Mm3 va elogiato. Poi non è detto che un domani con nuove tecnologie e nuove
risorse si possa pensare anche ad una ferrovia che colleghi direttamente Crema a Milano, magari tramite Lodi, ma le persone di buon senso sanno che in questo
momento bisogna stare con i piedi per terra evitando di sparare cannonate che fanno solo male alle orecchie senza produrre risultati da anni attesi dal nostro
territorio. Impegnamoci tutti per recuperare il denaro per finanziare il nuovo Ponte sull'Adda (ci sono a disposizione 5 milioni, quando tutti sappiamo che ce
ne vogliono almeno 30). Questi devono essere obiettivi comuni e trasversali, importanti per tutto il territorio».
03 Dicembre 2008 (La Destra)
«Inutile la metropolitana a Paullo»
La Destra rimprovera la Provincia di non aver lottato per la Mm3 a Crema
PANDINO - Simone Defendi, di La Destra di Crema, contesta la decisione di prolungare il metrò sino a Paullo.
Cosa che, tra l'altro, non è più così certa, dato che la Corte dei Conti ha bloccato la delibera Cipe che approvava il progetto del prolungamento della Mm3
e l'opera è in forse.
«A questo proposito - dice Defendi - vorrei aprire un confronto di opinioni e idee con i cittadini, pendolari e forze politiche. Mi chiedo infatti quanto è
utile, veramente, per i pendolari in auto cremaschi il prolungamento del metrò solo fino a Paullo. Quanti cremaschi provienienti da Crema, o anche da oltre,
che si dirigono in auto a Milano, lasceranno la macchina a Paullo in un posteggio (che forse sarà anche a pagamento)» (in zona ers prevista un'area di
interscambio, con parking a silos, e un centro commerciale) «e dovranno pagare il biglietto (di cui non si sà ancora l'importo)» che a San Donato è di 1,60
euro per 6 ore «per recarsi a Milano?»
«Domande a cui qualcuno dovrà dare risposte anche in virtù dello sforzo economico che il progetto richiede».
«Il dover poi, ancora oggi assistere a riunioni, assembleee e quant'altro sulla metrò Mm3 in cui vengono dette sempre le solite cose, francamente penso annoi un
pò tutti. Dopo tanto tempo, è il momento di farle le cose, non di continuare a parlarne».
«Il punto della questione relativa la Mm3 a Paullo è infatti la viabilità del futuro: togliere auto dalle strade incentivando un tipo di trasporto su rotaia
più sicuro e anche più veloce. Continuo invece a sostenere che, per ottenere un vero beneficio da tale progetto, si debba utilizzare una visione d'insieme».
«Il prolungamento fino a Paullo, a mio avviso, dovrebbe essere solo parte di una linea metropolitana da progettare fino a Crema. Che corra magari anche a fianco
della Nuova Paullese. Solo così si potrebbero incentivare molti più pendolari in auto a lasciare la gomma per la rotaia a patto ovviamente che i costi siano
popolari». La Mm3 non arriverà sino a Crema perchè da studi di mercato fatti da Atm, risulta che il numero di possibili utenti non giustifichi la spesa. Per
arrivare a Crema, inoltre, la Linea Gialla dovrebbe passare anche sopra l'Adda.
«Forse è questo uno dei problemi della nostra Provincia: il pensare in piccolo, che ci rende ancora più piccoli di quello che in realtà siamo», conclude Defendi.
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