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Giornate FAI di Primavera

Tutto il paese collabora per la realizzazione delle Giornate di Primavera del FAI
  • Pubblicato in data: 12/03/2016
  • Fonte: Blog Alto Cremasco

Alla buona riuscita delle giornate del FAI di sabato 19 e domenica 20 marzo a Rivolta d’Adda ha in pratica contribuito tutto il paese. Infatti, come ha spiegato ieri in conferenza stampa il vicesindaco Elisabetta Nava, il Parco Adda Sud con le sue GEV organizza la visita a visita al fontanile del Paladino (dove in caso di bel tempo sarà anche una mostra fotografica, che diversamente sarà nell’atrio del municipio), la SAP ha messo a disposizione il servizio navetta dal piazzale delle scuole al Paladino, l’Oratorio ha collaborato a realizzare i cesti per il pic nic al paladino, i ristoratori di Cascina Rosa, Le monache, Ponte Vecchio, La Rosa Blu, Donna di Cuori e La Brasca hanno convenzionato il menù (a vari prezzi, dagli 11 euro della Donna di Cuori ai 20 della Cascina Rossa, ai 25 di Rosa Blu e Ponte Vecchio ai 27 di Le Monache. La Brasca fa 11 euro, ma solo il sabato).

Rivolta d arte e Apprendisti Ciceroni® delle classi seconde dell’Istituto Calvi di Rivolta d’Adda si occuperanno delle visite guidate dei tre luoghi aperti, la Basilica di Santa Maria e San Sigismondo e le chiese di Santa Maria Immacolata (dalle 14 alle 18 sia sabato che domenica) e del Paladino.

Rivolta d’Adda fa capo al FAI di Treviglio, la cui Capo Delegazione, Antonella Annoni Bacchetta, presente con alcune delegate tra cui Anna Fiacconi Olivieri,ha spiegato che “ogni anno ci rivolgiamo a una città o a paese della delegazione per valorizzarlo. Infatti, in qualsiasi posto ci sono cose da scoprire. Il turismo potrebbe essere un’ottima risorsa per l’Italia, se venisse valorizzato”. E’ stato il FAI a coinvolgere le scuole (la prova generale si è svolta giovedì e – dice Bacchetta – i nostri aspiranti sono molto motivati”. Ha ribadito il bibliotecario Roberto Stucchi:”E’ importante il coinvolgimento delle scuole e dei giovani quali depositari del nostro futuro culturale e artistico. Il tutto culmina nel concerto in Santa maria domenica alle 17,30: i musicisti sono tutti molto giovani”.

Serena Benelli di Rivoltadarte (con Martina Gatti e Martina Bignami, la spinese Francesca Albanese e la pessanese Valelentina Lodigiani) ha raccontato che al Paladino, chiesa dedicata alla Vergine e al martire guerriero san Maurizio, sarà posizionata una ricostruzione dell’Ancona di Bongiovanni de’ Lupi (l’originale è in Casa parrocchiale). La riproduzione è in legno dorato, ed è a grandezza naturale (2 metri per 2). L’ancona di Bongiovanni de’ Lupi è realizzata ad intaglio ed è datata al 1480. È comunemente conosciuta come il Presepio del Paladino, dal luogo in cui era conservata originariamente. Al centro della scena troneggia un portale gotico dorato, affiancato a destra da un angelo con il motto del Gloria in excelsis deo. Lo sfondo è dominato da un pastore con le sue greggi, dal paesaggio e da degli edifici della città. Il centro focale della scena è il bambino Gesù, adagiato in una cesta di vimini, senza fasce, fatta eccezione per le mutande aggiunte a posteriori dalle suore. Accanto vi è la Vergine inginocchiata, con vesti verdastre e dorate, avvolta in un ampio mantello. A destra c’è san Giuseppe in adorazione con abiti dorati dai risvolti rossi, preceduto da tre angioletti oranti con capigliature voluminose con alte corone, secondo l’uso tedesco. Dall’arco fuoriescono il bue a l’asinello per scaldare il neonato con il loro respiro.

“Si tratta di una riproduzione, ma è già qualcosa – ha detto Nava – di fatto moltissimi rivoltani non conoscono l’icona, che non è fruibile. Se ne sono viste molte fotografie e basta. Per restituirla ai rivoltani, abbiamo tempo fa intrapreso un percorso, che speriamo ci porti a mostrarla. Ovviamente anche la perdita del nostro parroco poco tempo fa ha inciso sul percorso fatto”.

Il sindaco Fabio Calvi ha ricordato quanto la manifestazione delle Giornate di Primavera del FAI sia sentita e come essa aiuterà a far conoscere il paese, e anche angoli che nessuno conosce, neppure chi ci vive, che li vede ogni giorno, ma sempre chiusi. “Ringraziamo il FAI di avere individuato nel nostro paese uno dei punti meritevoli della sua attenzione”.


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Note: Articolo a cura di Silvia Tozzi
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