Il neonato comitato
Salviamo la Sala Ariston, presieduto da Emiliano Allegri (fondatore della
Polisportiva Rivoltana dell'oratorio Sant'Alberto e volontario Auser, di
Camminiamo Insieme - proprio l'associazione che, con la vendita della Sala
Ariston, otterrà una iva sede in via Galilei - e membro del Coro Parrocchiale),
sta raccogliendo fondi in paese.
Infatti, avendo fatto ricorso al Tar riguardo la vendita della Sala Ariston, ha
bisogno di fondi per finanziare l'iter legale.
Ieri mattina, i rappresentanti del comitato, tra cui Attilio Leoni dell'Arci,
Rosolino Oleari della Banda e Claudio Pellegrini dell'Acli (il presidente, che,
gossip, da giovane è stato uno dei fondatori del gruppo sportivo Calcio
denominato Gos - Giovane Organizzazione Sportiva - squadra alternativa alla
Rivoltana Calcio e giocava assieme a Lamberto Grillotti con il quale è molto in
confidenza, non era presente ma ha telefonato) erano in piazza a portare tra i
banchi del mercato la propria istanza.
E' stato distribuito un volantino in cui si diceva che "a nulla sono servite le
nostre richieste, le nostre proposte, la petizione popolare con la raccolta di
2.100 firme: la nostra amministrazione comunale imperterrita ha indetto una
fulminea asta pubblica per vendere la Sala Ariston e, in data 2 luglio, l'unica
ditta partecipante all'asta, la Im.Com, Sviluppi Immobiliari di Peschiera
Borromeo (ditta del gruppo Gdm), se l'è aggiudicata".
Il volantino continua: "Per contrastare fino all'ultimo l'infelice decisione del
nostro sindaco, in data 7 luglio è stato costituito il Comitato Salviamo la Sala
Ariston" (che di fatto si sostituisce ad Associazioni Rivoltane per combattere
questa battaglia) "che userà tutti i mezzi messi a disposizione dalle vigenti
leggi, compreso il ricorso al Tar, per impedire questo scempio".
Perciò "chiediamo alla popolazione di
Rivolta d'Adda, in particolare alle 2.100 persone che mirabilmente ci hanno
supportato con le loro firme, di contribuire in funzione delle loro
disponibilità, al sostegno delle spese legali".
Ieri mattina, la gente veniva avvicinata o si avvicinava all'uomo sandwich e ai
volontari del Comitato per offrire la propria firma e finiva per lasciare del
denaro. A botta di cinque euro, verso le 11 era stato raccolto un buon numero di
offerte (sull'ordine dei 200 euro).
A tal proposito è stato aperto anche il conto corrente 6761 presso la Cassa
Rurale dell'Adda e Cremasco (IBAN: IT37 M08771 57080 000000006761).
Non si sa nè quanto si raccoglierà nè se avanzerà del denaro ad azione legale
terminata, ma il Comitato garantisce che l'eventuale eccedenza di fondi restante
sul conto corrente verrà utilizzata per progetti benefici a favore di persone
bisognose o di associazioni del paese.
L'idea era di posizionare un banchetto, ieri mattina sul mercato, ma
l'amministrazione, spiegano dal Comitato, non ha rilasciato il permesso di
occupazione del suolo pubblico, percui la raccolta è stata fatta peripatetica e
intanto si è chiesto di poter allestire un banchetto sabato.
"L'amministrazione ci impedisce di avere un banco e allora noi giriamo tra la
gente", spiega Pellegrini.
Il contenuto del ricorso non è ancora pubblico, spiega però Leoni che verte
principalmente su altezze e volumetrie concesse a chi si è aggiudicato la gara.
"Si tratta degli indici previsti in centro storico dal Piano di Governo del
Territorio, ergo il ricorso è contro il Pgt? Non sono vincolanti perchè la
tipologia di costruito sarà convenzionata", dice il sindaco.
Grillotti ieri mattina era furioso. La richiesta di occupazione del centro
storico, ha spiegato, è stata presentata lunedì. Martedì non ha potuta vederla
perchè non era in comune e quindi il permesso non è stato concesso per motivi
legati alla tempistica. Allo stesso modo, però, Grillotti non crede sia
legittimo concerdere un permesso per raccolta fondi: "Lo si fa con le
associazioni serie, come la Lega Tumori, ma io non intendo accreditare chi si
macchia di millantato credito, aggravato dall'affermazione che, se avanzeranno
dei fondi, saranno devoluti in beneficienza".
"Che poi mi fa ridere: Associazioni Rivoltane voleva raccogliere i fondi per
sistemare la Sala Ariston e poi non dispone neanche di 5.000 euro per pagare un
ricorso al Tar?", scherza, sempre più sconcertato.
Intanto il Comitato non demorde.
"Noi non vogliamo un condominio in centro storico", dicono i suoi
rappresentanti.
"Ormai la Sala Ariston è venduta - commenta il sindaco - E non vi sono materie
riguardo l'iter svoltosi per l'aggiudicazione che comportino alcun appiglio che
consenta un intervento dal parte del Tar, che ha competenze bern specifiche. Io
comunque il ricorso non l'ho visto".
Silvia Tozzi